E’ ormai dal lontano 1985 che i Rhomanife cantano la loro fede in musica.
Un reggae delle origini che portano in giro con orgoglio in tutta Italia e oltre.
La loro musica diventa preghiera collettiva nei loro concerti dove Gianni Somma (voce)
è il predicatore che dà il tempo all’omelia.
Religiosi, ma lontani al tempo stesso dalle istituzioni ufficiali della chiesa, non sono solo un gruppo musicale.
Pescando nella loro biografia dicono di loro
“I Rhomanife non sono solo un gruppo musicale. E’ un progetto culturale fatto di centinaia di eventi organizzati nel corso di anni, dance-hall aperte a tutti e famose per la qualità della
musica a prezzo politico e per l’estrema eterogeneità del pubblico ‘in sala’. C’è l’organizzazione in proprio di concerti con ospiti da tutto il mondo e la produzione di dischi. C’è il sound system. C’è un collettivo fatto di musicisti, cantanti, semplici amanti della musica: insomma una crew. Un laboratorio in continua progressione. Un gruppo di persone, amici, uomini e donne
che da anni condividono il pane e le convinzioni, estremamente solidali al
loro interno e sempre aperti all’esterno.”
E’ musica del Sud, come possiamo ascoltare in “Sciamaninne” , chiare le influenze dei più famosi 99 Posse ma anche i veneti Pitura Freska, pionieri del reggae italico in rigoroso dialetto.
Ma non facciamoci trasportare dalle parole, sono religiosi ma non fanno musica religiosa
Il loro è reggae duro e puro, di scuola Bob Marley più che Peter Tosh.
E’ musica gioviale più che di protesta. E’ vita in musica.
Se John Belushi fosse vivo direbbe :
HO VISTO LA LUCE!
E ascolterebbe i Rhomanife.