[RECE] – Quei bravi ragazzi

Eccomi qui in un ritaglio di tempo strappato alla cura del mio cane (vedi post precedente), a recensire il primo EP dei Cernit, tre scalmanati ragazzi di Roma.

Se volete sapere chi sono vi rimando all’intervista su questi lidi QUI.

Ma passiamo al disco.

 

“Quei bravi ragazzi”, titolo cinematografico (chi non ricorda The Goodfellas di Scorsese si vada a nascondere) per questo Ep di 6 canzoni rabbiose ed intimiste, è un compendio del cantautorato contemporaneo italiano underground.

Testi che (mi) ricordano molto Le Luci della Centrale Elettrica, cantati quasi tutti di un fiato con metriche avvolte ardite ma comunque orecchiabili.

Testi che parlano dei nostri anni, anzi, dei LORO anni, quelli dell’iphone e di hipstamatic, delle reflex digitali e delle lomo. E di una generazione che in fondo ha ancora molto da dare al mondo.

Dicevo , sei canzoni molto varie nella musica e nei testi. Si passa dall’ukulele di “Dimmi la tua voce” al synth di “Generazione Revival”.

In mezzo canzoni come “Colera”, che ho trovato rabbiosa e introspettiva come poche altre nel disco.

 

Ep di esordio molto ben fatto anche sotto il profilo tecnico, ben registrato e ben mixato,  con ben in evidenza la voce di Paolo Pitorri, a tratti graffiante e dura e avvolte dolce e sognante.

 

In conclusione un disco che a me è piaciuto molto, pur non essendo appassionato del genere cantautoriale italiano.

Ma i Cernit meritato tutta la fama che stanno avendo in questo momento.
Canzone preferita: Le mani rimani.

 

Voto 8.5/10 .

 

PS

Vi lascio con il video di “Generazione Revival” , primo video della band e primo singolo estratto dall’ep.

 

ENJOY The Cernit!

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